domenica 28 gennaio 2018

L'ora più buia, da adulta

L'ora più buia. Esco frastornata da un film che non so ancora mettere a fuoco, se non nella straordinaria interpretazione di Gary Oldman.

Non vado spesso, al cinema,  e forse mi sto disabituando, se mi mette in crisi così. Oppure sto davvero invecchiando.

Perché come prima cosa metto in dubbio. Mi dico: andrò a verificare se Churchill fece davvero così e così. Non assorbo più tutto, scottata non dai libri di storia, bensì dalla cronaca attuale.

L'incertezza è tale, nel mio incedere traballante nella vita, che sto anche male aspettando l'epilogo del film. Insomma, so benissimo come finisce la storia, ma metti che mi cambino le carte in tavola. In questo, non so se io sia più disillusa o bambina.

So che esco da "L'ora più buia" non carica di speranza, forse nemmeno di coraggio. Solo della sensazione che la responsabilità sia qualcosa di opprimente, finché non capisci per chi, sei responsabile. Nella piccola vita quotidiana, fino a un grande incarico per tanti, se non per tutti.

Perché tutti attraversiamo un'ora buia, anche tremendamente soli. E tutti ne possiamo uscire, anche solo per un po'.


1 commento:

  1. E' sempre un piacere aver conto dei tuoi dbbi e emozioni, fresche, giovanili. Hai un ricco serbatoio di spunti memorabili e ricchi di speranza! Buon mattino, oggi ricco di luce!

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