Mi perdonerò per aver perso il concerto di Rod Stewart: del resto, ultimamente mi perdono con una piacevole facilità.
Confesso un'ammirazione sospetta per il suo abito color argento, ostentato in una recente foto con il mio leader Paul Stanley. Ma poi, in questi giorni di capriole nel tempo, dentro di me affiora una bizzarra immagine.
Sono a casa di una mia amica, una di quelle che hanno attraversato la mia vita e ancora è saldamente qui. Andiamo alle elementari e stiamo ingaggiando una battaglia a suon di Barbie, ma intanto una voce roca affiora dalla radio e ci chiede drammaticamente se pensiamo che lui sia sexy. Naturalmente, non abbiamo idea di ciò che sta dicendo: allora, eravamo bambine sul serio.
Tuttavia questo signore - che è pure di origini scozzesi, insomma fa di tutto per essere irresistibile ai miei occhi - ha continuato a rivolgerci questa domanda e a giurare di dedicarci ogni battito di cuore, persino a implorarci di non fargli del male. Raffiche rock, come una carezza.
La Barbie, Rod Stewart e noi in mezzo a cercare di diventare grandi.
Notte, la Barbie e Rod Stewart.
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