sabato 3 marzo 2018

La dannazione della memoria (si chiamava nuvola)

Un caro amico, l'unico che si sia sforzato di farmi da padre quando papà fu chiamato così lontano da non poterlo più abbracciare, si è sempre stupito della mia memoria.

Forse più sui nomi che sui volti, non lo so. Non credo. E vale per tutte le creature, questo sì.

So che oggi, per varie ragioni, mi tornano in mente due sorelline feline. Bianche e nere con occhi verdi affamati di vita. Una si chiamava Nuvola, stava male e dissi alla contadina: provo ad occuparmene io.

Ma Nuvola tossiva troppo, io piansi  e lei volò via. Rimase la sorellina, con le zampine per terra. Crescendo decise che poteva graffiarmi anche quando le portavo deliziosi formaggini.

Nuvola, ogni tanto mi sento immersa in una canzone dei Pink Floyd. Sì, come Comfortably numb, c'è qualcuno da salvare, invano. Un animaletto o uno grande come me.

La dannazione della memoria è forse anche questa. Ma chissà perché ha anche un retrogusto di salvezza.

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