Sarà perché ho sempre assaggiato quasi tutto nella vita, ma da qualche tempo mi fermo e respiro per dire anche ciò che non mi piace affatto. Scelgo, con decisione che non vuole essere arroganza: e se poi lo fosse, amen.
Mi piacciono i divani dove riposare, quando sei sfinito o anche solo pigro. Non quelli su cui spettegolare, mentre gli altri provano a vivere.
Non mi piace sentirmi dire cosa devo fare, soprattutto da chi non lo fa affatto. E non mi piace indossare maschere, perché poi ti si incollano sulla pelle.
Mi piace ridere per niente, ma piangere per niente, no.
E nessun diritto ho di dire agli altri di non fare ciò che non mi piace. Ma neanche di subirlo.
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