lunedì 19 marzo 2018

Notte e il balcone è meglio della torre

Come in un gioco degli scacchi, io ho scelto sempre la torre. Da piccola e poi da giovincella, non ho mai avuto una passione per gli edifici, se non per uno.

Le torri. Anche mezzo alloggio a disposizione, ma che bello averlo in alto, al riparo da tutti. A dirla tutta, era anche nel biasimevole periodo in cui preferivo la gloria umana dei grattacieli a quella spontanea e senza bramosia di premi della natura.

Questa sera, sbirciando Montalbano, capivo cosa vorrei oggi io. Un balcone, magari sul mare, su uno spazio aperto e pieno di vita. Non dev'essere in alto. non dev'essere immenso: dev'essere e basta. E' lì che si annida la libertà.

Un po' come me, che dell'avere mi importa poco. Ma sto cercando di essere, in qualche modo.

(Arguta Paffuta si è affacciata un attimo e ha precisato: sì, sei fuori come un balcone).

Notte e il balcone è meglio della torre.

Nessun commento:

Posta un commento