Un amico rocker mi ha quasi rimproverata. In realtà non ce l'aveva con me, ma con il vortice di impegni che gli aveva sottratto una notizia fondamentale: domani mattina è primavera.
Ce la tolgono, la primavera, con tutte queste menate. Oppure siamo noi, le nostre distrazioni, le gabbie che sappiamo costruire.
Anche a me, lo ammetto, era quasi sfuggita. Poi, scende un'acqua dura e severa. Non che le creda tanto, da poterla definire veramente neve. Forse, nella confusione è già grandine. E' come una sferzata, che urla: sto veramente per andarmene e per lasciare spazio all'aria di vita sfacciata, che è la primavera.
Perché è vita sempre, che sia gridata o no. Anzi, a voler ben guardare, dura è la primavera. Eppure irresistibile, persino quando ci sfugge.
Notte e dura è la primavera.
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