Le spalle pesano di pretese, ingenue o crudeli, quando ti intestardisci che devi mandare una mail, pur in ora tardiva, per chiudere un compito. E ti senti scioccamente in colpa per chi la riceve, tanto che gli scrivi: buongiorno, spero che la leggerà la mattina. Come se il tuo peso potesse emigrare sulle spalle altrui.
La mattina presto sei già in pista, ricevi la sua risposta e ringrazi frettolosamente.
Finché arriva un nuovo messaggio, dove lui analizza: mi ha scritto tardi, risposto presto. E aggiunge: spero di non averla disturbata.
ti senti quasi commossa, perché senti: questo è un gentiluomo. Forse la normalità di un gentiluomo, ti colpisce ancora di più.
Notte e la normalità di un gentiluomo.
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