sabato 28 giugno 2014

Così soli a tavola

Così soli mentre compiamo uno degli atti più sociali del mondo, mangiare.

Ascoltando Marc Augé, nella piramide Expo, mi sento divisa tra le sensazioni. Da una parte assorbo tutte le contraddizioni del nostro vivere attraverso l'alimentazione. Dall'altra, lui così pacato e serio, non pedante, come un saggio mi rasserena.

Mille immagini mi avvolgono. A volte, sono più in compagnia quando mi fermo nel bar degli studenti a mangiare qualcosa di volante. Un gesto di attenzione da parte dei titolari, l'entusiasmo di un ragazzino a un voto, una persona all'altro tavolino che desidera comunicare.

Partager. Condividere, è tutto.

A volte, mi sento terribilmente sola alle tavolate, soprattutto quando ben presto si rivelano di scena e di gossip. Come se il cibo svuotasse anche le conversazioni e i legami.

Così soli, vacillando in luoghi forse trasformati in nonluoghi.

Eppure guardo questo saggio, penso ai segnali positivi che può dare Expo, al di là del business, e mi metto alla tavola della speranza.

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