Ti ascolto, guardo la partita, leggo dei ragazzi israeliani rapiti, dei massacri in Iraq e delle sofferenze negli angoli più ignorati del mondo.
Twitto. Dovrei avere il coraggio di ricostruire la cronologia dei miei tweet e vedere l'assurdità degli accostamenti, scandita da raffica di hashtag.
Mi dico di essere un'emerita imbecille, una superficiale. Forse è così. O forse così è la vita, come le maschere del teatro mischiano lacrime e sorridere.
Notte con hashtag confusi. Ma se devo sceglierne uno, so quale stanotte.
#bringbackourboys
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