Ragazzini negli occhi, più veloci del temporale. E una figura nota, di schiena, che arriva come al solito prima di me.
Pensava di aver costruito se non il mondo, una città. Oggi si pone tante domande, e anch'io.
Mentre il giorno si stinge e parliamo di tutto ciò che conta e no, ripenso a questo incontro. Quanti dubbi, quante delusioni, ho avvertito nella sua voce. Ma so che non si arrenderà, fino all'ultimo respiro. Si crede vecchio e quanto è ragazzino: lo vedo tornare, curvo ma più veloce del temporale.
Notte restando ragazzini.
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