Com'è prezioso prendere le distanze. Ti riaffacci e vedi che se la cantano e se la suonano, tra di loro. Il mondo attorno sta cambiando, ma troppi sono fermi a riti che hanno sempre i medesimi protagonisti.
Cammino, pensierosa. Poi scorgo al volante un vecchio amico, che pensavo all'estero. È un'ottima persona, innamorata del suo lavoro e della cultura, anche della città in modo autentico. Pure suo figlio è una persona meravigliosa, lo so da lui e dai social. Ed è anche un ottimo figlio.
Condividiamo anche un viaggio periglioso in Scozia: perché c'era un cantiere tra il nostro albergo e l'impianto sportivo, per cui ogni sera ci si perdeva tra le risate.
Che viaggio, l'ultimo prima del più grande dolore della mia vita. Con noi anche un uomo che sapeva cogliere ogni bellezza della "mia" terra e dell'umanità intera.
L'amico torna con manovra coraggiosa ed è gioia pura. Resiste, la gioia, anche alla notizia che quel compagno di viaggio è in difficoltà.
Dovevamo trovarci oggi, tra riti con i medesimi protagonisti e voglia di abbracciare la città che non va in passerella. Dovevamo trovarci per andare a trovare lui, compagno di viaggio che merita l'abbraccio più forte.
Prendere le distanze, per trovarsi.
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