Mi ero appena illuminata per Meriam, liberata in Sudan. Un giorno che si univa alla notte, e non erano i lampi a mandare luce di gioia.
Poi leggo un'altra notizia: i dettagli della morte di un ragazzino israeliano, ucciso dal fuoco siriano. Si chiama Mohammad, sì, questo ragazzo è un arabo israeliano. Non fa differenza, per l'amore. Né per l'odio.
Questo ragazzino che stava per cominciare le sue vacanze scolastiche, è morto tra le braccia del papà.
Buona notte, caro Mohammad. Cerco di consolarmi con il giorno di Meriam, ma non ci si può consolare su questa terra, non davvero.
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