Anni fa, in un momento in cui non stava bene, le arrivò una telefonata da uno che mi duole un poco definire uomo.
- Ciao, come stai?
No, questo è il sogno. La realtà fu: Ciao, scusa, ti chiedo un piacere? vorrei tagliar fuori quella persona che dici?
Lei di "quella persona" non aveva la minima stima e sapeva quanto male fosse in grado di fare, crogiolandosi nell'invidia. Ma le spiaceva nuocere a qualcuno e la difese ugualmente.
Anni dopo, quella persona, nello stesso luogo, prosperava e continuava a spargere male. Sostenuta da colui che mi duole un poco definire uomo e da un suo amico molto presunto, che tra gli sport più gettonati dei tempi della frequentazione coltivava quello di parlare male di entrambi.
Io le chiedo: ma non sei pentita di aver difeso quella persona?
No, mi risponde, perché quello è disonesto e si comporta crudelmente. Ma i due che lo volevano far fuori e invece ora lo stanno sostenendo, di più. Sono comunque fortunata, perché si sono allontanati. E sono grata, perché non sono diventata e spero di non diventare come loro.
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