Non sono una fan di Prandelli e ho più di un giocatore della nazionale che mi sta sul piloro. Già va di lusso che c'è il mio Danny e mi garba l'iniezione granata.
Mi è antipatico quello, non mi va la squadra di quegli altri? Embè, metto un bollino azzurro sulla faccia e riparto.
Non faccio follie per lei, non mi metto a criticare per fare scena, sono devota con garbo dopo il "tradimento" (non rinnegato, rielaborato) di 32 anni fa.
È la mia nazionale di calcio, la sostengo come la nazionale di ogni sport, perché è il mio Paese e quando lo strozzerei è per troppo amore.
Non è un obbligo per tutti, anche se sarebbe generoso non rompere le scatole a chi si gode lo spettacolo. Perché qualche momento di felicità o svago o pazzia è concesso a tutti, perché molti - se non tutti - hanno una vita complicata.
Bollino azzurro, me lo appiccico nella gioia e nel dolore.
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