domenica 8 gennaio 2012

Angelina e il disegno più bello del mondo

Ho acceso la tv, come un automa, e mi ha afferrata una canzone. Si chiama Angelina, come te, e ride con la vita e l'amore. Ci pensi?

Adesso sono trascorse ore, e il buio se n'è andato. Vorrei risentire la tua gioia, che non riusciva a farsi cancellare del tutto, neanche nei momenti più bui. Da bambina, la tua casa era un'oasi per me. Per me eri la signora spagnola e simpatica sotto casa, così sgusciavo con la mia timidezza congenita e chiedevo udienza da te. Se c'era Nanni, meglio ancora: insieme, eravate favolosi. La sua voce era forte, come le sue braccia, ma era l'uomo più tranquillo del mondo. Si sentiva, il suo bel vocione, solo quando c'erano le partite. E tu facevi ssst, temendo che potesse dare disturbo o che gli altri credessero chissà che, ma in fondo eri la sua prima fan.

Il Nanni con il suo vocione mi ha fatto male una volta sola. Nell'82 quando lui esultava per l'Italia, e io - piccola rinnegata - piangevo per il Brasile.

Posso venire, signora Angelina? Ti ho anche immortalata in un - pessimo - disegno, che tu ti sei portata appresso, anche quando siete tornati in Spagna, dal tuo mare, dal tuo oceano. Una volta me ne hai spedita una copia, come un patto che si rinnova. Era un disegno orribile di una che artista non è mai è stata, e raffigurava me che arrivavo da scuola e ti vedevo affacciata al balcone; così ti salutavo.

Tu andavi fierissima di quel disegno, per te il più bello del mondo, e hai implorato per mie lettere, ma quando le ricevevi, capivi che erano un dramma: la mia calligrafia gareggia con la mia propensione artistica, volte al peggio. Per fortuna, c'era il telefono. Quando Nanni è andato avanti, tu hai provato a vivere con la tua grazia, segnata dagli anni della sua sofferenza. Ci hai provato, con tutta te stessa, con la tua naturalezza che è amore per la vita. E proprio la vita non te l'ha permesso.

Ma non mi hai mai lasciato, anche se sono un orso cronico. Le nostre conversazioni marziane, perché ci avevo provato a studiare lo spagnolo, ma poi ho lasciato perdere, e tu dopo anni ormai non parlavi più con nessun altro l'italiano. Pensare che all'inizio qui masticavi pure il dialetto, ridevi come una bambina quando scopristi la parola "naguta".

Adesso tace il telefono, non il nostro cuore. Tu hai voluto unirti al mare, ma so dove sei, o almeno me lo ripeto. Il Nanni ti avrà detto che ti adora ed è felice di abbracciarti ancora, ma occhio che oggi c'è la Pro Patria.. Lasciarlo urlare di passione tigrotta, guarda con lui tutte le partite. E guarda un pochino il mio disegno, sbircia me, la tua ex bambina che non è mai cresciuta un granché e non osa muoversi, se non avvertendo prima: posso...?

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