giovedì 5 gennaio 2012

Il Paese dove non sappiamo stare

Entrata in punta di piedi in "Ritratto di Signora", ho subito commesso un peccato, spero perdonabile. Irrimediabilmente, le prime pagine mi hanno condotto più all'autore che ai protagonisti che si affacciavano. Mi solleticava questo vagare tra l'America e l'Inghilterra, tra ciò che è americano e ciò che è inglese.

Mi sono riletta le note biografiche di Henry James. Gli Usa, il richiamo europeo, e in particolare proprio per l'Inghilterra. Ho pensato che a volte il Paese è come un corpo: non ci sappiamo stare. Insomma, ci siamo nati, ma sentiamo che forse è stato per sbaglio, o semplicemente in un altro ci troveremmo meglio. Vogliamo dimagrire, ingrassare, cambiare colore... Vogliamo una terra più calda, baciata dal fresco, senz'altro diversa.

Scomodo un altro mio diletto: Stevenson. La scusa è la salute, che spinge sempre più a Sud, a caccia del sole: la combustione si fa magica e determinante, con l'apporto dell'ingrediente fondamentale che si chiama amore. In realtà, al di là dei panorami, si cerca un altro modo di vivere. Non so, se lo si rintracci mai.

Io stessa mi confesso dolcemente colpevole. Da quando ho una manciata di anni, guardo nostalgicamente alla Scozia. Scrivo della Scozia, sogno della Scozia, e una volta in aereo ho risposto in modo così veemente sugli inglesi (perdonami, topolino mio) a un olandese, che quest'ultimo mi chiese: ma allora sei davvero scozzese?

Può darsi. So che se le sto lontano, mi manca. E che se ci arrivo, respiro. Lo scrivo contemplando il mio campanile sinaghino, stamattina purificato dalla nebbia, e ammettendo che il mio Lago Maggiore non è secondo a nessuno, nemmeno al mio amato Lomond.

Eppure il confine è lieve, come scrive Giuseppe Battarino. Io lo varco, di continuo.

2 commenti:

  1. Cara Malù, leggendo questa tua bellissima riflessione mi rendo conto che è proprio l'essere umano a non essere mai contento di quello che è o di quello che ha....il confine è lieve, io non ho letto questo libro, ma probabilmente lo varchiamo tutti... senza, però, accorgecene...un caro saluto Carmen

    RispondiElimina
  2. Te lo consiglio tanto, questo libro, è di un caro amico, ottimo scrittore: Giuseppe Battarino. Nodolibri. Grazie, Carmen

    RispondiElimina