martedì 26 giugno 2012

Non ditemi grazie (ma neanche vaffa)


Perdonatemi la parolaccia, ma oggi chiedo una deroga dal buon costume, perché devo mettere in mostra un cavallo di battaglia di Arguta Paffuta.

Lei ci tiene e io chino il capo. Tempo fa entrò in casa mia, rubò un foglio e scrisse proprio così, con quattro tratti decisi: non ditemi grazie ma neanche vaffanculo.

Adesso te lo porti dietro e lo incolli come promemoria, sbottò. Sguardo interrogativo da parte mia doppio.

Lei sospirò e mi disse: senti, hai fatto tanto cappellate, va bene, e a volte sei da prendere a calci. Ma qualcosa per gli altri qua e là l’hai fatto pure.  Questo ti dico: uno può non dirti grazie, perché come asseriva un tuo indimenticato direttore “La riconoscenza scompare un attimo PRIMA di aver fatto un favore”.

Difatti se ne stava già andando, quando si voltò e concluse: però non lasciare neanche che ti prendano in giro. Quindi avvisali: non ditemi grazie, ma neanche vaffanculo.

Fatto, Arguta Paffuta. 

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