Rimane così attuale questo grido inespresso, questo sussurrare la realtà. Non mi piace tradurlo comodamente, bensì confortevolmente pazzo.
Sentirsi una nave distante nell'oceano, e non nascondere la propria vela, ma nemmeno sfoggiarla. L'acqua conduce lontano quel che basta per non perdersi, o per perdersi con maggiore ragionevolezza.
Confortevolmente pazzo, per non pensare più per un'ora, una sera, un giorno, un lasso di tempo infinito il che è una contraddizione: ma la follia ammette anche questo.
Buona, confortevole pazzia.
Nessun commento:
Posta un commento