Poi però ripenso a tutte le battaglie, anche quelle che ho serbato solo nel mio cuore. Solo... Nel posto più importante, perché comunica con Dio.
Mentre mia madre sussurrava quella sera: c'è mio marito? Senza confessare che doveva correre in ospedale.
Mentre mio padre raccoglieva il messaggio del solerte Giurgen e correva sì.
Be', mentre gli adulti facevano un po' di casino, io avevo fretta di nascere dopo eccessivi mesi di riposo.
La fretta, mi è rimasta addosso, per i primi cinquant'anni. Adesso, la lascio cadere come un vestito sgraziato.
Non ho più fretta, ma voglia di vivere gli
Istanti, che siano uno o cinquecento.
Forse mi ha salvata un angelo o forse la penna che nella magnifica foto di Daniele Belosio mi si è conficcata in testa.
Ma qualcosa mi ha salvata e io sono grata, ogni attimo di più.
Notte e una penna mi ha salvata
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