- vai un salto in commissariato e cerca il dottor Fazio a ritirare un foglio.
Eseguo, ma quando mi fanno entrare nel tuo ufficio mi sento fuori posto. Accaldata e confusa, vedo il tuo sguardo fermo e gentile su di me. Ci presentiamo e mi fai una domanda lapidaria:
- ma che buon profumo ha, che cos'è?
Mi si apre un sorriso, non ho più soggezione. E sono pronta ad affrontare gli anni di cronaca, anche quelli duri, affascinanti e travolgenti di Tangentopoli.
Ti ho sempre visto così, fermo e gentile. Ah, una volta sono riuscita a farti arrabbiare, per un titolo. Una telefonata che voleva essere dura, ma un minuto dopo ci incontravamo ed era tuttodimenticatdimentucato. Ti sei talmente appassionato alla mia città, che non te ne sei mai andato. Quanti incontri in altre sedi, chiacchierate, l'esperienza politica, i tuoi due grandi amori: la famiglia e la musica.
Note di un gentiluomo che ora si congeda e alle lacrime si mischia un sorriso per tutti i ricordi condivisi.
Non te ne sei mai andato, Walter. E mai te ne andrai.
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