E dov'era ricoverata la nonna.
E il crotto dove si scioglievano le paure.
E l'ingresso d'obbligo in autostrada perché non si pagava il pedaggio.
In questo groviglio si ficca dentro "Dimmi di no", il piano perfetto di Bigazzi-Tozzi, quell'infelicità traboccante di desiderio, che resta allegra inseguendo l'estate.
Che estate, ci ripenso. Io ancora alle medie, il periodo della liberazione prima che altre gabbie si presentassero. E il rock che cominciava a chiamare, ma l'estate di più.
Un periodo di tregua, dove fingevi che nessuno potesse toccarti.
Dimmi di no, irrompe così: e domandami come va.
In quest'estate adulta e bruciante, ti sembra che non importi a nessuno.
Notte e domandami come va
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