Un giorno, mi ritrovo dai panni di cronista testarda a quella di ragazza spaventata. E Anna accorre, ancora.
Mi devono operare e io ho una sola certezza. Lei vuole essere presente.
Quando tutto è finito e io ancora non sono del tutto cosciente, lei sa che deve correre da qualcuno ancora più spaventato: i miei genitori. Li rassicura, come lo farà con me: dovrò lottare ancora, in futuro.
Lo dice con quel piglio dolce di chi non si arrende mai. E neanche adesso l'ha fatto.
Buon viaggio, Anna, da una ex ragazza spaventata che ha imparato un po' a lottare, anche grazie a te.
Notte e ciao Anna.
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