Athos - che mi trovo incollato come secondo nome, per esclusione nel quartetto dei Moschettieri - mi divide. Mi affascina il suo silenzio, il riserbo che ha persino per se stesso. La sua propensione a vivere la tragedia e la giustizia, lasciando indietro ogni possibilità di gioia anche quando si spalanca sul suo mondo, mi impaurisce un poco.
Athos è così maestoso che mi fa sentire piccina. Ma enorme è anche la sua esigenza di giustizia, e se un po' la respiro, molto di più mi spaventa. Athos che non può veramente perdonare, e Athos che sa sacrificare anche un figlio. Ma non sa cosa significhi venir meno all'amicizia e agli ideali.
Athos mi divide, mi affascina e mi respinge, come tutte le persone che non conoscono apparentemente il dubbio. Se non in rari momenti, e allora impallidiscono, ma non recedono. E io le ammiro, con tutta me stessa.
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