domenica 17 giugno 2012

Il monito di Angela e il vaffaeuro

Che dolore averti in parte ammirata, per la tua determinazione, anche per le tua capacità di sacrificio, se vuoi. Anche per aver reagito alle kavolate che allora dominavano l'atmosfera politica italiana.

Ma adesso, cara Angela Merkel e tutto ciò che rappresenti, hai rotto. Alla massima potenza. Tu, la Germania, il tuo giro di finanza e tutto quello che c'è dietro di te, avete rotto solennemente le scatole. Il monito alla Grecia fa pena e dovreste provare vergogna a lanciarlo.

L'Europa non è la cancellazione delle identità nazionali per l'affermazione di una soltanto, che si ritiene il non plus ultra. L'Europa doveva essere l'esaltazione del meglio che esiste in ogni nazione, sublimato da un'identità europea comune.

La Germania può aver fatto grandi affari in Grecia, e la Grecia aver pesantemente sbagliato. Ma l'anima della Grecia, non l'avete comprata. Neanche la nostra, di nessun Paese.

Se si avrà un'Europa vera e autorevole, non sarà quella degli affaristi e dei contratti luccicanti. Sarà quella dei Valori. Sarà quella capace di affermare: abbiamo sbagliato, tutti, ricominciamo.

Il tuo monito fa pena, come questa Eurocrazia. Vaffaeuro lo diciamo, se ci va e lo riteniamo opportuno. Un vaffa alla moneta, e non all'Europa se questa con umiltà si rimette in discussione. Altrimenti, con tristezza, si potrà estendere a questa falsa madre che ci siamo fatti scippare dai burocrati.

Silence please. La Grecia sta votando. Da sola, come l'avete lasciata.


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