Mentre tutti i commentatori sportivi spalancavano la bocca stupiti per un temporale e Gene Gnocchi giustamente invocava la ripresa di una nevicata per stupirsi, è comparsa lei.
Era una bimba ucraina, i colori della sua squadra timidamente dipinti addosso. Teneva l'ombrello come indecisa se proteggersi dall'acqua o giocarci. Sul suo volto non c'era paura, ma un'incertezza di questa sorta, come se non sapesse quale gioco ritenere più avvincente.
Quello naturale o quello inventato dagli uomini: quale diverte di più?
Era una bimba ucraina, semplice e indecisa anche se sorridere. Una piccola regina che avrebbe dovuto rubare lo schermo a tutto il bla bla in procinto di seguire. Forse, persino alla partita.
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