mercoledì 13 giugno 2012

La pace di Sant'Antonio


Troppa grazia no, perché abbiamo ancora qualche conto in sospeso. Ma sono felice che il sole splenda proprio il giorno di Sant’Antonio.

Una pace ritrovata, o mai guastata, mentre ieri sfogliavo il giornalino di Padova: bastava ricordare che questo straordinario santo con il Veneto non c’entra nulla, perché è nato a Lisbona. Ricordo le tappe nei luoghi a lui legati e l’aria febbrile d’estate.

Gli ho messo il broncio qualche anno fa, ma scherzando. In realtà, la mamma è devotissima e ha difeso anche le sue scelte calcistiche, per così dire.

In realtà al 100 per 100, i santi hanno meglio da fare che occuparsi del calcio. Visto come la palla sta rotolando verso il declino, li capisco pure.

Ma finché c’è un ragazzino, uno solo, che ha voglia di tirare calci a quel pallone per passione e anche quando sarà un giocatore professionista, non perderà quella sincerità e starà alla larga delle scommesse: beh, questo calcio ce lo teniamo.  Forse persino Sant’Antonio da Padova (Lisbona) è d’accordo.

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