Sono arrivata a Parigi con i Motley Crue, nei miei sogni. Ma il concerto può attendere.
Per ora mi arrampico sul tramonto e voglio correre a mangiare un piattino prelibato da Pierre. Mi aspetta e non posso deluderlo. I ragazzi stanno provando, io non ho voglia che di ascoltare tardi, tardissimo. Quasi al gusto dell'alba, aurora pura da accogliere con un calice di champagne. O Bordeaux, di quello trasparente: anch'esso traccia dell'aurora.
Per ora è così. Poi forse suoniamo a Parigi. Rincorriamo note per accogliere la notte e di più il giorno.
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