mercoledì 13 giugno 2012

Sella i cavalli


Sento l’urlo mentre si parte per la guerra della Secessione, che per pudore gunsnrosesiano non chiamo civile: in effetti, che c’è di civile in una guerra?
Sella i cavalli, si grida quel giorno in Via col vento… Sarà il buon contagio dell’amica Sara con la sua puledrina, ma mi sovviene questo pensiero degno della signora Tarleton. Ma perché non avere almeno la decenza di andare da soli a combattere? Già è triste arruolare giovani non volontari, e del resto montar loro la testa sulla necessità di un conflitto ha ben poco della spontanea adesione.
Ma perché coinvolgere anche la natura, animali colpevoli solo di convivere con l’uomo e di dargli pure una mano, di sopportarlo. Animali spronati verso chissà dove, e per un motivo che non capiscono: respirano solo l’odore del sangue e della paura.
L’uomo pavido, che mai è riuscito ad andare a una guerra da solo, e che ha sempre coinvolto chi con quella guerra non c’entrava affatto.

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