lunedì 11 giugno 2012

Tutti mi aspettavano


Son nata tardi, specchio del mio comportamento futuro. Dell’attesa molti non ne potevano più, mamma compresa. Aspettarmi oltre il dovuto è stato il suo primo gesto di pazienza.

Ma tutti scalpitavano, e papà per primo. Stava all’erta da giorni, e per fortuna conosceva bene la mamma. Non sottovalutò la segnalazione di una sua chiamata “senza urgenza”.

Tutti mi aspettavano, con tanti sentimenti diversi. Gioia, preoccupazione, mille aspettative.
L’ultimo dei Lèssi doveva indubbiamente nascere maschio per portare avanti il nome e un mezzo sospiro a una nonna generale scappò, illusa dal mio gridare: solo mezzo, poi fui sua. Ma per adesso non c’è storia: mi devo far desiderare. Anzi, non lascio il minimo sospetto che io voglia scoprire questo mondo. Sto qui ancora a riposare, e voi attendetemi se potete. Quando meno ve l’aspettate, arriverò.

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