Son nata tardi, specchio del mio comportamento futuro.
Dell’attesa molti non ne potevano più, mamma compresa. Aspettarmi oltre il
dovuto è stato il suo primo gesto di pazienza.
Ma tutti scalpitavano, e papà per primo. Stava all’erta da
giorni, e per fortuna conosceva bene la mamma. Non sottovalutò la segnalazione
di una sua chiamata “senza urgenza”.
Tutti mi aspettavano, con tanti sentimenti diversi. Gioia,
preoccupazione, mille aspettative.
L’ultimo dei Lèssi doveva indubbiamente nascere maschio per
portare avanti il nome e un mezzo sospiro a una nonna generale scappò, illusa dal mio gridare: solo mezzo, poi fui sua. Ma per
adesso non c’è storia: mi devo far desiderare. Anzi, non lascio il minimo
sospetto che io voglia scoprire questo mondo. Sto qui ancora a riposare, e voi
attendetemi se potete. Quando meno ve l’aspettate, arriverò.
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