Mi arrampico sul Chrysler, che io chiamo il grattacielo torrone. Salgo salgo nonostante sia sensibile alle altezze cospicue e non.
Sull'Empire state building tremavo, o meglio avevo tremato finché arrivai lassù: al che decisi che era troppo alto per essere vero, quindi potevo stare tranquilla.
Ma quando viene sera, se posso scegliere, con i sogni mi arrampico sul Chrysler. Perché è più lieve, brillante e mi trasmette la sensazione di un torroncino da rosicchiare. No, Arguta, non è la fame.
È il desiderio. Che il cielo di New York colora a modo suo, attingendo luce dalle stelle.
Dal Chrysler cosa cambia. Che non tendi una mano verso gli astri, perché ci sei già. E sai che tin stai mentendo, per amore.
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