domenica 30 settembre 2012

Grazie, non te lo dirò mai

Non te lo dirò mai, perché non sono capace. Non ti scrivo, perché tra noi sarebbe ridicolo. Tautologico, passami il termine.

Non farò discorsi, perché non è il mio forte. E tra la gente che ti abbraccia, rimarrò indifferente e silenziosa, lo prometto.

Non dico nulla, perché non voglio far venire il magone a chi è già tentato, come me.

Grazie, te lo posso scrivere solo così. Se c'era bisogno anche solo di uno sguardo rassicurante, il tuo non mancava mai. Se c'era bisogno di una parola, tu la offrivi. E odio parlare al passato, perché è assurdo: noi ancora ci siamo, parliamo e chissà cosa ci riserverà il futuro, sotto forma magari di sorpresa.

Però devo mormorarlo almeno qui e rinchiuderlo in un cassetto: grazie, perché tu sei quello che mi ha permesso di tenere duro e di farcela. Tu sei quello che ha contribuito ad alimentare il fuoco, quando i momenti grigi lo annebbiavano. E non lo dimenticherò.

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