Un vecchio diario mi riportò un compleanno decisivo per la
mia conversione musicale. Descrivo nei minimi dettagli una festa con i miei
compagni di scuola, 32 anni fa (supersic).
Sarà contenta la mia amica contessa che mi arrivò un disco
dei Pooh. Scopro con un sorriso e ricordo a mia cugina che mi regalò un 45 giri
di Alan Sorrenti, Non so che darei, e anche Luna di Gianni Togni. Zia Mariuccia
poteva ancora prendere dischi della cui copertina non vergognarsi e mi donò Una
città per cantare.
Ma qualcosa si insinuò. Merito di Riccardo, chissà se anche
lui lo ricorda. Mi infilò tra i dischi “Unmasked” dei Kiss, gruppo mascherato
di fronte al quale io compostamente scuotevo la testa da un pezzo.
Fu la rovina. L’inizio della fine. Chi non rocka, è perduto.
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