lunedì 11 giugno 2012

Il tessitore e la valigia



Mio padre era un tessitore, e in questa parola corre più veloce di un telaio un mondo. Lui portava i telai in tutto il pianeta e unire le persone gli risultava facile, molto più facile di me. Sapeva sempre promuovere compagnie e intrattenere legami forti, a distanze marcate o nelle vicinanze, non faceva differenza.

Ancora dei patroni, scusate. Forse fu per questo che per una manciata di minuti nacqui il giorno di San Barnaba, patrono dei tessitori appunto e che ho conosciuto poco. Ma nessuno di noi ne era consapevole, fino a pochi anni fa.

Io sono cresciuta tra le stoffe e tra libretti sui telai. Ma nessuno ha mai pensato che potessi seguire quella strada, tanto meno io.

Un paio d'anni fa, nel promuovere una piccola iniziativa mi accadde di riuscire a mettere insieme tante persone diverse. In realtà, il merito non era mio, ma le persone devono sempre individuare qualcuno che abbia un ruolo di regia, anche se la regia è decisamente superiore e anzi tu hai svolto malino anche il tuo lavoro.

Un Amico però mi disse in quell'occasione: tu sei un tessitore. All'improvviso mi si spalancò un'officina enorme, dove ci si industriava a fabbricare telai e vidi mio papà ridere, ridere forte mentre stava partendo con una valigia luminosa.

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