Io ascoltavo solo canzonette, ma forse a mia discolpa mi avevano già comprato “Io vagabondo”. Non sapevo ancora, 35 anni fa, che stava nascendo un album speciale. Era “Love gun” dei Kiss, un rock tosto, rude in barba alle maschere.
Per anni avrei ascoltato e suonato con decisione la canzone che dava il nome dell’album, in stile figlio dei fiori. Fate l’amore non fate la guerra, con un martellamento buono che mi piace cercare di trasmettere anche con la mia povera tastiera.
Love gun, la pistola dell’amore. Paul Stanley che inventa storielle ogni volta per farci sorridere dal vivo. E il sogno dei fiori nei fucili a modo suo continua.
Ta ta ta ta ta ta ta ta. Buon Compleanno Love gun.
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