Rossella è tra i pensieri e all’ospedale, tra vittime di una
guerra che non capisce, perché vede in modo troppo diretto: è semplicemente ciò
che ha travolto la vita a lei e a chi ama. Sarà un ragionamento rozzo, ma non
riusciamo a smontarlo.
Sente nausea, rabbia, stanchezza. Nei suoi pensieri si
infila una domanda, scorgendo la sincera devozione che appare sui volti altrui:
perché non poteva sentire come le altre donne? Per l’esattezza, in Via col
vento si dice: ma perché, perché…
Uno dei rari momenti in cui l’angoscia sembra impennarsi in
Rossella. E diventa una reazione universale, poiché esistono indubbie
circostanze in cui noi ci sentiamo staccati dall’euforia o dalla convinzione
generale e non possiamo che tormentarci così: ma perché, perché io non provo
questo?
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