Ecco, è successo. Ho sognato la maturità. Mi era successo una volta sola in... diciamo dieci anni. Scommetto che è colpa degli anatemi del prof al quale ho fatto gli auguri nei giorni scorsi, prof che peraltro non c'entra con quegli esami. Aveva avuto la prudenza di andarsene, per allora.
Però devo dire che recentemente, in un momento doloroso, ho incontro l'insegnante che ci tenne sotto la sua ala protettiva in quell'estate di... dieci anni fa. Le ho confessato la verità, che dunque posso rivelare anche qui. Quando ci dissero che la nostra prof nella commissione era lei, fummo colti da un brivido, perché ci pareva severa. Invece, si rivelò molto più materna del previsto.
Quando l'ho sussurrato, pochi mesi fa (questa data è indiscutibile), lei ha sorriso. Ha mandato giù tutto, anche che la sottoscritta cambiasse la materia 24 ore prima dell'orale, colta da una crisi di identità artistica. Mi ricordo il giorno intero chiusa in casa per rimediare alla mia noncuranza verso alcuni aspetti della letteratura italiana, studi intervallati dal pianoforte. E dagli Iron Maiden: ma per ripassare la Rima del vecchio marinaio, che avete capito.
Non so se fosse peggio quel giorno o questo sogno. Ma avendo in quella circostanza 19 anni, voto per la due.
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