Il vento di notte gioca con più impeto, e non si cura di tutti noi. Così - penso - potremmo non degnare di attenzione questo pazzerello, che ci scompiglia pensieri e sogni.
Chiudo gli occhi, ma lui gioca, gioca, e non solo mi risveglia: mi afferra un lembo di sonno, proprio quando sto per stenderlo.
Che sia per fermarmi e consentirmi che un ultimo, dolcissimo pensiero vada a te?
Bla, dice Arguta Paffuta, che pensiero orrendamente romantico. Ha ragione, e lo rinnego. Penso a te con uguale dolcezza. Ma faccio una pernacchia al vento. Ecco.
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