Lo so, invidia non è una parola che si adatta a un post sul cardinale Martini, e spero che mi perdonerà. Ma leggo tanto in questi giorni di commozione e riflessione, tra cui interpretazioni su sue parole e gesti, fino all'ultimo compiuto. E provo una certa invidia, ecco, di fronte alla sicurezza ostentata da alcuni nell'interpretare un grande come lui.
Io non so cosa dire, so solo cosa provo. E di fronte alla mia impotenza, lo ringrazio se ancora mi guiderà.
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