martedì 18 settembre 2012

Quando sono Marialuce

Passeggio per strada e mi sento Marialuce dei Soliti Idioti, troppo spesso. Quando vedo una scena dolorosa, quando scorgo una persona che non rientra nei nostri pur tormentati cliché, mi sfiora la domanda più terribile: che cosa devo fare? Sorrido, perché anche questo è normale normalissimo.

Oddio se sorriso vuol dire che non è normale, normalissimo, altrimenti tirerei dritto. Ma se tiro dritto, penserà che sono un mostro che se ne frega di tutto sì come canterebbe qualcuno.

E rimango lì come Harry Potter quando non gli riesce bene l'incantesimo stile teletrasporto: una gamba qui e una là, un sorriso solo a metà. Quasi quasi riprendo a giocare a tennis.

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