Tal chi, un calabrone. Pà Carloeu, non sfidare il mio coraggio, mandiamo via la bestiola.
E lui, lo sento, disapprova. O meglio lo leggo nella successiva definizione, quella selva luminosa di metafore del dialetto. Significa anche "uomo che gironzola a scopo di esplorazione".
Cosa cerchi, non mi è chiaro. Ma mi sa che è più pericoloso del calabrone, questo umano canagron.
Nessun commento:
Posta un commento