Prima di consegnarmi ai sogni, che forse sono rivelazioni da non ricordare razionalmente, chiedo perdono al Papa.
In cerca di luce, ogni sua frase è un dono e mi viene da condividerlo. Poi la vedo girare, interpretare, plasmare. E mi spiace, profondamente, per l'uso che ne facciamo.
Dice cose antiche, di duemila anni e molto di più. Si scrive antiche, il mio cuore legge #eterne. Sono cose preziose, forse da soppesare più dolcemente nel cuore e nella mente. Le dice in modo diverso, ma con il sapore dell'eternità.
Francisco, rugiada mandata per noi piccoli.
#chisonoio per interpretarle? E che importa, quando la strada più grande e certa, indicata dai santi, è la carità?
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