No, non voglio ispirarvi una notte triste, ma dolcissima. Come una delle più belle canzoni di Ivan Graziani, spesso poeta della malinconia.
Lo vedo a Firenze, perso dietro di lei. Con gli occhi di marmo del colosso toscano che guardano troppo lontano. Con uno studente di filosofia che saprà rassegnarsi senza di lei.
Ma Ivan no. La vera solitudine, la vera malinconia, la respira perché non c'è più niente, più nessuno che parli ancora un po' di lei. Come se la condivisione del dolore servisse a qualcosa, e vuoi vedere che è proprio così?
E' una canzone triste triste triste. Ivan non ha paura di ripeterlo, in una Firenze che ci sembra più deserta nota dopo nota.
Un anno fa, era una notte proprio cupa. Ma adesso non ho posto per la malinconia. Sorrido, anche per una canzone triste triste triste, piena di poesia.
Firenze, canzone per la notte.
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