All'alba contemplando il risveglio della mia chiesa, il campanile che si colora di aspettative sincere ai primi sbuffi del sole. L'orologio che dà solo l'apparenza di immobilismo, ma tesse i suoi pensieri sul tempo e se ne fa dolci beffe. La tortora che si stanca presto di attendere il lento procedere del caldo.
Tutto questo, senza vederlo direttamente, ma da un riflesso. Che sia il vetro della mia finestra o lo schermo di una tv che mi ha dato gioia partecipata.
Lo chiamano riflesso, ma a volte riflesso mi sento io: troppo reali quelle immagini, per non cedere.
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