Il rincorrersi delle pagine e foto rievocative mi frega e mi riporta a 30 anni fa. Eravamo meravigliosi, tanto che non erano ancora diffusi i videoregistratori: le magie mica si possono intrappolare. Ma della festa ho tutte le audio cassette, oltre alle foto.
Oggi nervosi, contestatori e contestati chi... Via torno al mio scudetto 1983. Non c'era Falcao, o qualche altra star, c'era una squadra, dal presidente all'ultimo in panchina e dello staff. E il mio caro Giorgio Rossi più magico di tutti.
Lo scudetto della Roma da me vissuto in terra "straniera", e ancora più esaltante. Io sfidavo il mondo con la mia bandiera.
Un anno dopo, già c'era tensione su chi doveva tirare i rigori.
Eppure siamo sempre riusciti a essere la Roma, folle e felice.
Forse in questo calcio, dove ci si siede in cattedra prima di aver fatto dieci secondi di panchina, è ormai impossibile vivere così. Oppure dobbiamo scuoterlo e ricominciare.
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