Con l'ansia iniziale per vedere che fine abbia fatto questo pescatore scontroso, con il sorriso per i pettegolezzi (lascia più il segno di gossip e forse è più sincero) del popolo che indaga sulle assenze dei due coniugi, con la tristezza per le vite segnate e il rispetto per il lago.
Tutto questo sento, e molto di più per "Un amore nato così", il romanzo di Giuseppe Guin che mi ha fatto respirare prima di tutto il lago, la sua gente, arcani che ora splendono. Il momento ancora più bello, dopo averlo letto, il confronto con un vecchio pescatore.
Gli ho raccontato le pagine in cui l'uccisione del toro si trasforma in un rito per tutto il paese; anche i pescatori corrono a fare il loro dovere, conoscendo l'effetto di quel sangue sui pesci. E il mio amico, sì, a rievocare quei momenti.
Così il lago, la sua gente, i suoi sentimenti diventano universali e si specchiano in un'acqua senza tempo. Grazie, Giuseppe.
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