Mi scorre davanti questo nostro frugare pruriginoso nelle vite altrui. Che le persone camminino lungo i Navigli (ammassate già a priori nei nostri pensieri) o tornino da una prigionia che sembrava senza fine, non fa alcuna differenza per molti di noi.
Scrutiamo, raccogliamo ogni frammento di verità preacquisita, lo ributtiamo in piazza aggiungendoci i nostri truci sentimenti. Raramente mostriamo pietà, tanto meno con il silenzio, anche nei casi più drammatici. C’è sempre qualcosa che ci spinge a trovare la colpa altrui, e se sono vittime pare esserci più gusto a capovolgere il quadro iniziale.
Frugare, frugare lontano dalle nostre vite, forse perché dentro di noi non vogliamo rischiare.
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