martedì 12 maggio 2020

Inarrestabile

Il cimitero accoglie i primi visitatori questa mattina. È l'ora che ho sempre amato: assembramenti mai pervenuti, neanche in epoca (non) sospetta. 

Scorgo un uomo fermo, sta prendendo fiato: in una mano  tiene una stampella, nell'altra nei fiori. Dovrà attraversare la distesa di sassolini e non è un'impresa facile. Ma lui è qui, inarrestabile, e ce la farà.

Come un altro signore, che vedrò dopo pochi minuti. Il bastone, fedele compagno, ma il suo incedere lento non si spegne.

Mi sembra un fiume di volontà, con le gocce diradate quanto basta abbondantemente per le normative. Sullo sfondo si prepara un funerale di questo tempo un po' meno sospeso, ma sempre surreale. Poche persone, mute e ben distanziate tranne che nel cuore.

Inarrestabile l'umanità, tenace testimone nel silenzio di un camposanto.

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