giovedì 28 maggio 2020

Parlare del tempo (la gioia quieta)

Dopo aver discusso con il selfservice, ho deciso di interpretarlo come un segno. Torno dal mio benzinaio: quello che è sempre aperto, nei momenti di crisi piccina. E magari anche grande.

Non lo vedo da tre mesi. Spesso c'è una signora gentile, di quelle che ti rende possibile confidare in una giornata sorridente. Apro già il serbatoio e ci guardiamo: di che cosa parleremo dopo queste settimane senza tempo.

Una brezza frizzante mi tira la giacca e le dico: «Certo che questo vento fa piacere, in giornate così calde». Lei risponde e io mi accorgo che da molto tempo non parlavo del tempo! Meteo, sì, ma come suona bene così: una corda che si spezza, liberando una nuova armonia.

La gioia quieta, di parlare del tempo. L'ordinario, come se l'emergenza potesse scollarsi da noi.

1 commento:

  1. Chi sà se stiamo tornando ad una certa regolarità, belissimo il tuo
    coloquio con la benzinaia...

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