È tutto più silenzioso, stamattina. Anche la pioggia ha abbassato la voce e niente riempie il vuoto dell’aria e della terra.
Niente, se non pennellate di colore. L’erba brilla anche senza l’esplosione dell’alba e ci invita a starle vicino, come a volerci sussurrare una storia. Poi ci sono le rose, avvolte in grovigli di rovi e piante selvatiche (come se le piante potessero essere realmente addomesticate). Sono di un rosa timido che si appoggia appena allo sguardo.
Io, me e le rose. E tu che guardi e sorridi, perché provano a farmi felice.
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