mercoledì 27 maggio 2020

Operosamente

Il post di un amico mi spinge ad accendere la tv: l’Aida! Questa volta l’immensa opera scorre sotto il volto di mio padre, la sua foto sul mobile con quella luce negli occhi che mi ha sempre evocato le sue, le nostre monellerie.


L’Aida maestosa, eppure mai come a Busseto: di colpo mi trovo ancora là per rivivere quelle ore riposte come gioielli di famiglia, da conservare per le occasioni irripetibili, non indossare nella routine. 

Grande e piccolo si fondono nell’Opera. E forse in ogni opera della vita.

Operosamente, procediamo più saggi e piccini, struggendoci o con una marcia trionfale di cui conosciamo solo noi la ragione ogni giorno.

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